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Letteratura universale Marsilio - Frecce - Italian Parallel Text
Edited by Chiara Spallino
Translated by Marisa Bulgheroni
Paperback, 160 pages
Each volume in this series presents a classic of American literature with a new Italian translation on the facing page, as well as an extensive introduction, information about the text and the author, in-depth annotations, and a complete bibliography, all in Italian.
The Gilded Six-Bits opens with the description of a house, surrounded by what is described as "a Negro yard around a Negro house in a Negro settlement. But there was something happy about that place." The characters are first introduced when Missie May awaits her husband, Joe, who is returning from work on a pay day, where he comes home and tosses silver dollars through the front door for Missie May to pick up. Like always, she pretends to be mad that he is throwing the money and playfully chases him, then goes through his pockets to find a little present that he has bought her.
That night, with the silver dollars placed next to Missie May's plate during dinner, Joe tells her that he is going to take her out to a new ice cream parlor opened by a new rich black man in town from Chicago, who goes by the name of Otis D. Slemmons. To many people in the community, Slemmons is seen as a charismatic and wealthy black man. Joe discusses Mr. Slemmons' fine clothes, all the while Missie May seems to be unimpressed, suggesting that he might be lying about his wealth and success, and stated "Aw, he don't look no better in his clothes than you do in yourn. He got a puzzlegut on 'im and he so chickle-headed, he got a pone behind his neck," which is implying that there is no other man that can be better nor look better than Joe. Joe still believes that Slemmons is still a great man and decides to take Missie May to the ice cream parlor so he can show his beautiful wife off in hopes of meeting Mr. Slemmons.
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Ciascun volume di questa collana si presenta come una monografia completa composta da un saggio introduttivo, una nuova traduzione con testo a fronte, note informative sull'autore e sull'opera, un commento essenziale, una ricca bibliografia.
I racconti di Zora Neale Hurston, riuniti in questa raccolta, scandiscono tre tempi della sua opera che, intessuta nel linguaggio del «parlare nero», consegna alla storia del moderno il nuovo canone dell’intreccio fra etnia e sperimentalismo, tra femminile e appartenenza razziale. Sono tre modi di raccontare la battaglia dei sessi e del colore: nel Sud degli Stati Uniti, dove la Hurston ricerca le proprie radici folkloriche, nel dominio della presenza ossessiva di un serpente a sonagli, si consuma al rallentatore la muta tragedia di una moglie svilita; nel segno quasi magico di una moneta di oro falso sono evocati toni di ironia nell’inganno che fa sognare un’altra moglie, questa volta una Alice nel paese delle meraviglie del sesso. A Harlem, luogo del rinascimento culturale di un popolo, la stessa battaglia si inscena come una farsa, o come un prolungarsi delle dissonanze jazz nel triangolo delle voci di neri inurbati, i cui pirotecnici giochi verbali tradiscono per eccesso la realtà del ghetto dietro la maschera della sofisticazione urbana. Sono tre permutazioni espressive della vitalità anticonformista di una donna intellettuale di colore nel primo Novecento, la quale di sé disse: «Sono stata nera tre volte».
Zora Neale Hurston (1891-1960), sin dagli esordi s’interroga sulla propria identità di donna e di afroamericana. Seguendo il suo interesse per il folklore, studia antropologia alla Columbia University, a New York, dove conosce i protagonisti della Harlem Renaissance. I primi racconti, come del resto Jonah’s Gourd Vine, il primo romanzo (1934), sono fedeli ai canoni del movimento, nelle atmosfere esotiche e nel linguaggio metaforico, modellato sulla parlata dei neri. Ritornata nel sud, luogo privilegiato della sua immaginazione, scrive I loro occhi guardavano Dio (1937), l’opera in cui più felicemente riesce a trasferire sulla pagina l’incanto della tradizione orale. La storia di Janie, giovane nera alla ricerca di se stessa, acquista forza e legittimazione dal linguaggio in cui è narrata, non più soltanto «esotico» o «antropologico», ma funzionale alla struttura del testo. Considerata a lungo un personaggio scomodo, ribelle alle convenzioni del femminile sia bianche che nere (come testimonia l’autobiografia Dust tracks on a road, 1942), Zora vivrà gli ultimi anni della vita nel più completo oblio, morendo in povertà e solitudine. Di recente riscoperta dal pubblico e dalla critica, riceverà postumo il tributo di tutta una generazione di scrittrici afroamericane che riconosceranno in lei la loro «antenata», raccogliendone la sfida ideologica e proseguendone la ricerca estetica.
Language
Italian
Level
Intermediate
Book Binding
Paperback
Book Dimensions
18.4 x 12.8 x 2.4 cm
Book Format
Unabridged
Book Genre
Classics
Book ISBN
9788831755191
Book Page Count
160
Book Publication Date
2006
Book Publisher
Marsilio Editori
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